C’è un’immagine che racconta l’Afghanistan oggi più di molte analisi. A essere ritratta è una donna piegata a stendere pasta fresca e a distendere, così, il suo destino. Un destino che è stato trasformato grazie a un incontro breve e decisivo. Lei si chiama Sima, è una piccola imprenditrice locale. Aveva dato vita a un pastificio in cui avevano trovato lavoro nove donne. Produceva e distribuiva pasta fresca a ministeri, ospedali, organizzazioni no profit. Poi, però, con l’entrata dei talebani a Kabul, il suo presente viene cancellato e tutto è restituito al passato: le donne, per imposizione del regime talebano, non possono più lavorare fuori da casa.
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Gli spaghetti fatti a mano? Danno speranza a Sisma e alle altre in Afghanistan
